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No, non sono un consulente marketing pazzo, sia ben chiaro. No, a me i Power Rangers non piacciono proprio. Anzi, per essere chiari fin da subito, ti dirò che sono profondamente convinto che quella sia la peggiore produzione per ragazzi della storia della televisione.

Mio figlio, però, guarda tutte le serie. Non lo sai? Esistono decine di serie differenti su questi ragazzi con le tutine colorate. Ormai, mio malgrado, ne sono diventato un vero e proprio esperto. Proprio l’altro giorno, tra un “ma che idiozia!”, “no, questo è troppo!” e un “ma che assurdità è questa!”, ho avuto l’illuminazione.

Come diceva De Andrè, del resto – e per alzare il livello del discorso – “dai diamanti non nasce niente. dal letame nascono i fior”.

E così, mentre me ne stavo lì seduto a guardare la peggiore spazzatura televisiva per ragazzi, nella mia testa ha iniziato a formarsi uno strano parallelismo tra i Power Ranger e il mondo dell’imprenditoria. E lì, in mezzo a questa deviante fantasia, lampeggiava la parola ‘strategia’.

Prima di spiegarti cosa mi ha suggerito la visione disgustata e ripetuta dei Power Ranger, però, è forse utile ripassare insieme cosa si intende quando si parla di strategia: è un termine nato in campo militare per descrivere l’arte del generale nel posizionare e manovrare le proprie forze militari con l’obiettivo di sconfiggere il nemico. Insomma, non sono un pazzo conclamato se mi sono messo a riflettere intorno al concetto di ‘strategia’ guardando proprio i Power Rangers, i quali in fin dei conti non fanno altro che scontrarsi con dei mostri improbabili, tra effetti speciali antidiluviani e dialoghi degni di…. no, diciamo pure indegni, e andiamo avanti.

Vuoi sapere a cosa mi sono messo a pensare? Ebbene, ho pensato che:

1) In ogni puntata dei Power Rangers, si segue sempre lo stesso copione: il capo dei cattivi invia un suo generale insieme a un piccolo esercito e puntualmente questi vengono sconfitti dai buoni. Le variazioni sono minime, il canovaccio è sempre il medesimo. Questa cosa farebbe esaurire chiunque sano di mente già alla terza puntata, ma evidentemente ai bambini questa ‘sicura’ ripetitività piace, e pure parecchio. E da questo possiamo trarre un semplice insegnamento in ottica di marketing strategico: visto che il marketing è una cosa da adulti, se portiamo avanti la stessa attività più volte e otteniamo sempre lo stesso risultato, forse è il caso di comprendere che il cambiamento (ragionato e non dettato dal momento) è l’unica soluzione attuabile. Del resto si dice “errare humanum est, perseverare autem diabolicum”.

2) Ogni puntata è abbastanza slegata dalla precedente e lo si capisce soprattutto dal fatto che l’immancabile invio di un generale e delle sue esigue e incapaci truppe è lasciato al caso. In ogni puntata, quindi, si decide chi inviare, senza pensare a quello che è successo nell’episodio precedente. Non c’è alcuna pianificazione, nulla è organizzato, e l’ennesimo invio del generale e dei suoi stupidi soldatini è fatto in modo casuale, senza prendere in considerazioni le informazioni a propria disposizione. Tutte le volte le mosse dei nemici sono casuali, e tutte le volte questi vengono sconfitti. Una coincidenza? Non credo proprio! Nei Power Ranger come nel mondo del marketing, tutto deve essere programmato in funzione degli obiettivi, tenendo conto di tutte le informazioni a nostra disposizione (anche di quelle relative alla puntata precedente).

3) Ecco una cosa che mi fa venire la voglia di strapparmi i cap… la barba. I cattivi sanno benissimo – visto che vengono puntualmente sconfitti – che i Power Rangers sono molto forti. Perché, puntata dopo puntata, inviano solo poche truppe, un manipolo irrisorio di mostriciattoli incompetenti?Avere una strategia e seguirla, invece, significa capire che le risorse da destinare a un progetto devono essere commisurate allo sforzo per raggiungere l’obiettivo. Quindi l’azienda che vuole ottenere un determinato risultato, che è stato individuato in fase di pianificazione e analisi, deve già sapere quante e quali risorse investire.

4) Prima non ti ho detto che, quando il mostro viene sconfitto una prima volta, questo viene immediatamente ingigantito da un raggio proveniente dalla base dei cattivi. Sì, succede ogni puntata, ogni volta. Il cattivo viene sconfitto, e poi diventa un gigante, e quindi c’è un ulteriore combattimento. È uno schema preciso, che da una parte toglie ogni possibile elemento di sorpresa, e dall’altra ci fa anche capire una cosa importante per quanto riguarda la riflessione strategica. Essere costretti a un aumento dell’investimento sia economico ma anche di risorse umane in corso d’opera è dannoso. Questo perché, non essendo stato già preventivato, lo sforzo ulteriore, inevitabilmente, è sostenuto togliendo delle risorse ad altre attività, ad altri settori, ad altri collaboratori, etc. Anche in questo caso, dunque, riuscire a prevedere l’investimento è fondamentale. Ovviamente apportare dei piccoli correttivi è assolutamente normale ma, come avviene nelle puntate dei Power Rangers, ‘l’ingigantimento’ è uno sforzo notevole.

5) Se i cattivi hanno tanti generali e un esercito molto grande oltre – che un capo molto malvagio e forte – perché non sferrano un unico micidiale attacco? Avrebbero molte più chance di vittoria! Certo, la serie televisiva finirebbe già alla prima puntata, per la gioia di tutti i genitori del mondo… ma questo, ovviamente, non è assolutamente contemplato. No, perché i nemici dei Power Ranger mancano di ogni riflessione strategica. Mandano un manipolo di soldati alla volta, con un unico generale, e stanno lì a sperare e dannarsi quando tutto – inevitabilmente – va storto. Quale spunto ci offre questo elemento? Beh, sicuramente in molti si sono accorti che spesso le aziende vogliono andare con i piedi di piombo, limitando al massimo l’investimento, seguendo un approccio del tipo “vediamo come va, e poi nel caso…”. Ovviamente questo tipo di approccio, che non funziona nel telefilm, è distruttivo anche nella vita reale. E questo accade per un motivo molto semplice: se investi poco e in un periodo di tempo molto limitato, non otterrai assolutamente nulla. E la ‘logica’ conseguenza di questo ragionamento allucinato sarà quella di decidere di non investire più, perché ‘tanto non funziona, ho già provato!’

Ecco, con questo mio articolo credo e spero di aver ottenuto i due obiettivi che mi ero prefissato all’inizio. Il primo è quello di farti capire, ancora una volta – perché ce n’è sempre bisogno – che prima di utilizzare qualunque strumento è indispensabile elaborare una strategia ad hoc. Tentare, provare, vedere se… sono termini che devono essere assolutamente aboliti da qualunque azienda. Subito, prima che facciano ulteriori danni.

Il secondo obiettivo che mi ero posto era invece quello di allontanarti il più possibile dalla visione di quella schifezza immonda che sono i Power Rangers. Non sto scherzando: non guardarli mai, ti rovineresti la giornata. E, se sei ancora, in tempo, fai in modo che la tua prole non li scopra mai.

Poi non dire che non ti avevo avvisato.

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