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Il lavoro del consulente marketing – te ne sarei già accorto da un pò, non è così? – è costituito da un ampio sforzo di pianificazione e strategia. Sono queste infatti le emittenti, quelle da cui derivano le scelte operative con cui mettere in campo strumenti e tecniche. L’obiettivo? Tenere sotto controllo, semplificandola in azioni consequenziali e integrate, la complessità delle attività digitali (e non solo) dei nostri clienti.

Il primo passo in questa direzione, però, lo facciamo noi stessi, impostando la nostra attività di consulenza. Il “come” ti sarà forse già giunto all’orecchio. Utilizzando un business model che ci consenta di dare forma alla nostra idea imprenditoriale. Il sogno di tutti noi è quello di ideare un modello di business vincente, uno con cui dominare i movimenti di un ambiente dinamico e in continua evoluzione riuscendo, magari, a individuare nuove nicchie di mercato.

E’ un lavoro stimolante e per niente semplice: tante sono infatti le strade che si prospettano e le scelte da operare. Molto spesso caratterizzate da un elevato grado di incertezza. Dall’esterno, poi, gli input sono vari e tutti sembrano essere in grado di dirti qual è il giusto modello di business, quello in grado di farti macinare cifre a tanti zeri. Lasciami dire una cosa fondamentale, forse la più importante di tutte: il modello di business perfetto non esiste! Quello millantato da molti come perfetto è un modello di business che si autoimpone come tale perché in voga in quel momento, figlio di trend momentanei e passeggeri. I workshop, i manuali e le idee imbattibili con cui realizzare montagne di soldi in poco tempo e senza rischi, sono a ogni angolo di strada, virtuale e non. Ma questa è solo un’illusione. L’individuazione del miglior modello di business comporta una serie di domande a monte. Domande a cui solo tu stesso potrai rispondere.

Il modello di business migliore è quello più adatto a te. E’ questo che lo rende il migliore di tutti. Quello perfetto. Un modello in grado di rispondere alle tue esigenze di consulente di web marketing, adeguandosi alle caratteristiche della tua attività di consulenza.

Pronto? Prendi carta e penna, così iniziamo con le domande.

  1. Quale tipo di business vuoi svolgere?
  2. Quanto vuoi sia grande la tua azienda?
  3. Vuoi essere inquadrato in azienda o vuoi lavorare come libero professionista?
  4. Vuoi che la tua azienda di consulenza abbia 2, 3, 4, 5 impiegati o vuoi addirittura ne abbia 10, 20 e magari ancora di più?

Queste sono le domande iniziali, poi si passa a quelle riguardanti l’aspetto economico: quanto guadagni attualmente e come speri di modificare la tua situazione finanziaria in futuro.

Procediamo con ordine.

  1. Qual è il tuo reddito?
  2. Qual è il reddito che intendi realizzare?
  3. Ti senti appagato guadagnando 30k l’anno o pensi che il tuo business debba generare molto più profitto? Quanto di più?

Ecco, queste sono le domande preliminari alla scelta di un qualsiasi modello di business. Quelle che ogni buon imprenditore – e quindi non solo tu, saggio consulente di web marketing – dovrebbe farsi.

Non è finita qui. Occorrono altri elementi per definire la nostra attività di consulente di web marketing. Sono le valutazioni che operiamo nel definire il “peso” della nostra attività e la sua modalità di esecuzione. Infatti, non tutto quello che noi consulenti facciamo, produce lo stesso effetto nel creare coinvolgimento e impatto. Più si lavora a stretto contatto con le persone e più queste risulteranno coinvolte. Scrivere un libro, un ebook e/o registrare dei podcast sono attività che non avranno lo stesso impatto di una consulenza o di un’attività di coaching, ovvero di servizi tagliati su misura per il cliente. Quale impatto vuoi che le tue attività siano in grado di sviluppare? Dai, aggiungi questa alle domande precedenti.

L’ultima serie di quesiti riguarda la modalità operativa della tua attività. Complessità o semplicità sono i termini del confronto.

  1. Vuoi che il tuo business sia organizzato in modo da risultare costituito da tante parti diverse, in cui siano necessari impiegati, risorse e infrastrutture?
  2. O, al contrario, ti sentiresti più a tuo agio lavorando con una struttura organizzativa semplice con cui fornire un solo tipo di prodotto o servizio?

Un’ulteriore possibilità è rappresentata dallo strutturare un’attività di consulenza nella quale non lavorare a diretto contatto col cliente. Una in cui il tuo tempo risulti dedicato a creare prodotti in totale autonomia, libero da ingerenze esterne (scrivendo libri, ad esempio).

Come vedi le varianti sono tantissime e impongono riflessioni e risposte sincere.

Ognuno di noi è diverso: ne conseguono obiettivi e ambizioni strutturate differentemente.

C’è chi si sente soddisfatto svolgendo il proprio lavoro in modo semplice, eseguendo azioni abitudinarie scandite da ritmi ripetitivi; chi, al contrario, è molto più felice lavorando costantemente sotto pressione, inseguendo grossi clienti e traguardi articolati. Per tutte queste ragioni è impossibile pensare che esista una sola strada percorribile o, in questo caso, un modello di business perfetto per tutti.

Esistono strade che è possibile fare proprie e modelli che è bene utilizzare, magari, combinandoli insieme, riuscendone così a dosare le caratteristiche che ci risultano più produttive. È questo che rende un modello di business perfetto: un abito cucito su misura per noi.

E tu? Hai già trovato il modello di business perfetto per te?

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