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Il personal branding non è un momento, è un processo continuativo nel tempo, da curare giorno dopo giorno. Non basta iscriversi a LinkedIn e stampare qualche centinaio di biglietti da visita sullo stile ‘guscio d’uovo con caratteri romani Romalian’ o ‘bianco pallido con caratteri in rilievo’ alla American Psycho. Certo, aiuta, ma non è abbastanza. No, è necessario costruire la propria strategia di personal branding, soprattutto per un consulente web marketing, in modo solido e su diversi fronti, utilizzando nel modo giusto ogni singolo canale, senza commettere errori. Ed è qui che casca molto spesso l’asino, perché quando si parla di consulenza personal branding gli sbagli, anche i più banali, sono sempre dietro l’angolo. Ecco perché oggi, in questo post, voglio fare un bell’elenco degli errori che devi evitare – o che devi assolutamente smettere di fare – per il benessere del tuo personal brand!

Errore 1: imitare i tuoi top competitors

Certo, è naturale che, nella creazione del nostro marketing personale, si finisca talvolta per essere a corto di idee. Non c’è nulla di male, in questi casi, nell’osservare quello che gli altri hanno già fatto per consolidare il loro brand, per capire magari in quale direzione muoversi. Ma attenzione, ho detto prendere spunto, non imitare! Se un tuo concorrente ha migliorato la propria posizione avviando un blog, tu puoi fare altrettanto, o magari puoi fare di più, avviando un podcast. Lui ha iniziato a fare lo speaker agli eventi? Cerca di farlo anche tu, e mira a partecipare a conferenze ancora più importanti. Questo vuol dire prendere spunto, ed è lecito, anzi, è consigliato. Imitare, invece, è del tutto vietato, non solo per ragioni puramente etiche, ma anche per una questione di credibilità: chi potrebbe mai fidarsi di qualcuno che imita qualcun altro persino nel definire il proprio personal brand? Pensa un po’, è come se io domattina uscissi di casa e vedessi venirmi incontro un novello consulente dei consulente di web marketing con una lunga barba brizzolata e un vistoso orologio giallo! Il dubbio non potrebbe che nascere spontaneo, non credi?

Errore 2: non stabilire e non comunicare un focus preciso

Che tu stia cercando un lavoro, che tu sia alla ricerca di nuovi clienti, il concetto è sempre il medesimo: devi capire qual è il tuo focus, il tuo centro, così da concentrarti solamente su quello. Ed è per l’appunto quella attività, quella particolare capacità che dovrai riuscire a comunicare attraverso il tuo personal branding. Quindi sì, gli step da fare, in questo senso, sono due: prima decidi chi sei, e poi inizia a promuoverti. Chiaro, no?

Errore 3: non avere un sito web personale

Davvero pensavi che ti bastasse essere presente su Facebook e LinkedIn (e magari su Twitter)? Suvvia, siamo nel 2018: tutti quanti, oggigiorno, possono avere un buon sito web personale, e sarebbe davvero assurdo voler costruire il proprio personal brand senza avere questa base fondamentale. Sarà infatti questo sito a costituire il punto di arrivo più importante per chi vorrà cercare più informazioni sul tuo conto – nuovi clienti, nuovi colleghi, nuovi partner, nuovi datori di lavoro, eccetera. Occhio, non sto dicendo che, per forza di cose, il tuo sito dovrà essere pieno di materiale e di pagine. No: avviare una tale avventura senza avere il tempo e magari le competenze per gestirle in modo appropriato sarebbe un grande errore. Quello che ti serve è invece un sito web semplice, coerente con la tua immagine, il quale possa offrire ai curiosi un riassunto efficace della tua figura. Non deve dunque mancare una tua fotografia, una tua bio, qualche esempio dei tuoi lavori e una concisa esposizione del tuo focus.

Errore 4: dimenticarsi di dare segni di vita

Forse il tuo profilo Twitter è muto dal 2016. Forse il tuo blog è ancora fermo al terzo triste post. Forse il tuo profilo LinkedIn non viene aggiornato dal giorno stesso in cui ti sei iscritto a quella piattaforma. Sì, lo so, sei impegnato, ed è davvero difficile seguire ogni singolo canale. Il primo consiglio? Limita il numero di social network da gestire a quelli che davvero possono essere utili per il tuo business e che ospitano concretamente una buona fetta del tuo pubblico. Un esempio? Per un consulente di web marketing un profilo su Pinterest è molto probabilmente un colossale spreco di tempo. Il secondo consiglio? Non lasciare mai muti i tuoi canali per troppo tempo. Pensa a cosa dovrebbe pensare un potenziale cliente che capita sul tuo blog e trova solo una manciata di vecchi e polverosi post scritti tre anni fa!

Errore 5: non avere un piano

Anche il personal branding necessita di una pianificazione. Quali sono i tuoi obiettivi da raggiungere nei prossimi tre anni? La strategia che dovrai seguire nel creare il tuo personal brand dovrà cambiare in base ai traguardi che vuoi centrare (avere più clienti, avere clienti di un livello più alto, alzare le tariffe, aumentare le entrate e via dicendo):

Errore 6: non condividere la tua storia

I numeri, i dati, i fatti sono importantissimi. Ma non sono sufficienti. Come dicono gli anglosassoni, ‘facts tell, but stories sell’. Non puoi pensare di costruire un personal brand efficace senza arricchirlo con la tua storia, con le tue esperienze e quindi con il percorso che ti ha portato a essere quello che sei oggi. Condividi con il tuo pubblico quelle che sono state le tue sfide, le tue sconfitte e le tue vittorie: un buon storytelling può fare più di qualsiasi dato freddo!

Errore 7: preoccuparsi troppo

Sì, creare il proprio personal branding significa aprirsi verso il pubblico, e quindi mettersi in vetrina. In molti casi la preoccupazione di piacere a tutti ci porta a essere insipidi, e quindi invisibili. Per avere un brand è necessario prima di tutto avere – e quindi mostrare – una personalità; se le nostre comunicazioni verso l’esterno saranno banali nessuno ci potrà mai notare. Il mio consiglio per evitare questo errore? Metti da parte un po’ della tua paura di sbagliare, e lascia trasparire maggiormente ciò che ti distingue e che ti rende unico!

Errore 8: parlare solo e unicamente di te stesso

Costruire il tuo personal brand non vuol dire metterti su un piedistallo e diventare odioso per il tuo pubblico. Questo significa che non devi porti al centro dell’universo, e che quindi non puoi continuare a parlare solamente di te stesso. I tuoi post sui social network, i tuoi blog, i tuoi podcast, devono offrire informazioni, intrattenimento e spunti interessanti per il tuo pubblico, e solo in secondo momento devono promuovere la tua figura.

Bene, questi sono i principali errori che devi evitare per costruire un personal brand efficace: sii originale, coerente, presente, strategico e interessante, e vedrai che raggiungerai il successo che cerchi!

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