Il canale Telegram ufficiale di Alessandro Mazzù

Voglio iniziare questo articolo sui web marketing podcast in modo un pò anomalo. Non so tu, ma io uso un sacco WhatsApp, per comunicare praticamente con chiunque: amici, parenti, colleghi, collaboratori, ed eccezionalmente persino con qualche cliente. È un modo economico, divertente, immediato e veloce per comunicare. Ho detto veloce? Sì, lo è se non stai camminando su un marciapiede affollato e magari pieno di lampioni in cui potresti andare a sbattere da un momento all’altro, e lo è anche se non stai cucinando, o se con l’altra mano non stai tenendo al guinzaglio un cane che tira come una locomotiva, e lo è anche se non hai delle dita con la sensibilità equivalente a quella di un orco norreno della peggior specie. Per tutti questi motivi, di frequente, mi trovo a mandare dei messaggi audio.

No, non parlo di quei megapipponi di 5 minuti che atterriscono il destinatario e lo spingono a cambiare seduta stante il numero. Parlo di brevi registrazioni che riescono a essere più veloci e più efficaci di un sacco di messaggini faticosamente scritti. Sì, perché con le parole scritte non si può modulare il tono, non si possono enfatizzare dei concetti, se non, per l’appunto, scrivendo dei testi lunghi, articolati e faticosi, soprattutto per chi non ha le dita rapidissime del più agile dei nativi digitali. Con un messaggio a voce i possibili misunderstanding si riducono drasticamente, e il messaggio arriva diretto, con il minimo sforzo del mittente e del destinatario.

Perché ti parlo dei messaggi audio di WhatsApp? No, tranquillo, non sono un testimonial occulto di questa applicazione di messaggistica. Sono partito da WhatsApp per sottolineare quanto, molto spesso, un semplice messaggio audio può essere estremamente più efficace, conveniente e comodo di un messaggio scritto. É vero: ‘verba volant, scripta manent’. Ma io qui non ti voglio parlare di parole sussurrate al vento, no, desidero invece parlarti di parole registrate, e più precisamente di podcast.

Qui, in queste pagine, ti ho già parlato alcune volte di questo prezioso strumento di marketing. Abbiamo visto infatti quali sono i vantaggi di lanciare un podcast e quali sono i consigli fondamentali che un principiante deve sentirsi dire prima di accendere il microfono e iniziare a registrare. Oggi voglio fare un passo in più, rivolgendomi a tutte quelle persone – consulenti, imprenditori, freelance e via dicendo – che nel frattempo hanno lanciato il proprio podcast, e che ora vogliono essere certe di non commettere degli errori fatali, tali da dimezzare il loro pubblico.

Ma quali sono gli errori più comuni che i podcaster meno esperti si ritrovano inconsapevolmente a commettere? Ecco una lista dei principali capitomboli che tu dovresti evitare di fare:

1) Non conoscere il proprio pubblico: sì, questo è errore che accomuna blogger e podcaster. Ma con i podcast, va detto, capire nel dettaglio chi sono i propri ascoltatori reali e ideali è ancora più difficile. Prima di tutto, devi capire che il tuo podcast non è fatto per tutti, per il semplice presupposto per cui una cosa buona per tutti quanti non può essere realmente buona per nessuno: mancherebbe inevitabilmente di mordente. Gli utenti dei podcast sono alla ricerca di informazioni piuttosto precise, e tu devi dunque capire quali sono le esigenze effettive del tuo pubblico ideale. Non solo, dovresti interrogarti anche sulle reali conoscenze dei tuoi utenti: conoscono i termini tecnici del tuo settore? Qual è il loro grado di istruzione? Puoi permetterti di citare delle opere capitali dandone per scontata la conoscenza? Ma non è tutto qui. Per approcciarti al meglio al tuo pubblico dovresti capire se si tratta – nel limite del possibile – di donne o di uomini, di giovanotti o di adulti, di nerd, di sportivi, di dipendenti, di imprenditori… tutte le informazioni che riuscirai a raccogliere sul tuo pubblico ti potranno essere molto utili per confezionare al meglio il tuo messaggio!

2) Non essere coerente a livello di tono: il tono deve essere coerente tra un episodio e l’altro del tuo podcast. Hai mai visto un episodio della serie Friends in cui l’ambientazione è da film horror? Hai mai letto un libro comico scritto da Stephen King? Hai mai sentito gli AC/DC intonare un pezzo di liscio? No. Allo stesso modo, nemmeno tu devi spiazzare il tuo pubblico con un tono differente rispetto a quello usato negli episodi precedenti, i quali per l’appunto hanno spinto il tuo pubblico ad ascoltare anche l’ultima delle tue puntate. Questa leggerezza potrebbe farti perdere un alto numero di ascoltatori!

3) Non essere autentico: lo sai già, prima di lanciare un podcast è sempre consigliabile ascoltare tutti i podcast possibili relativi alla propria nicchia, per capire quali sono gli spazi residui in cui infilarsi, nonché per comprendere come differenziare la propria offerta da quella degli altri podcaster. Ora che hai già avviato il tuo podcast e che hai già pubblicato qualche episodio, puoi analizzare nel modo più oggettivo possibile il lavoro fatto finora e cercare di capire se ti sei effettivamente differenziato dagli altri. Se le tue registrazioni non fanno che replicare quanto già detto da altri, stai decisamente sbagliando qualcosa.

4) Non mantenere le promesse (esplicite o implicite): un podcast di successo sa creare una routine. Sì: c’è chi ascolta i tuoi episodi durante la corsetta del giovedì, chi collega lo smartphone all’autoradio mentre la domenica va a pranzo dai genitori, e chi la ascolta il venerdì sera prima dell’aperitivo, come degna conclusione di una settimana lavorativa. In tutti i casi, se abitui i tuoi ascoltatori a una pubblicazione settimanale del tuo podcast – magari tutti i mercoledì – nel momento stesso in cui sgarri, perdi automaticamente dei punti. Devi infatti considerare il fatto che il tuo pubblico ha tante altre possibilità, e se non troverà un tuo nuovo podcast nel momento giusto – quello che tu stesso, più o meno consapevolmente, avevi fissato – sarà ‘costretto’ a colmare il vuoto rivolgendosi a un altro podcaster. Sei sicuro che poi tornerà indietro da te?

5) Avere un podcast tanto per avere un podcast: nessuno ti obbliga a lanciare e a gestire nel tempo un podcast, così come nessuno sta di fronte a te con il fucile puntato per obbligarti a scrivere settimanalmente dei blog post. Decidere di lanciare un podcast per il semplice fatto che i tuoi concorrenti lo stanno facendo, o magari perché è di moda, non è affatto una buona ragione. E se tu stai gestendo il tuo podcast senza un motivo preciso e concreto, se stai faticando nel registrare nuovi episodi, se ti ritrovi spesso a posticipare nel tempo la pubblicazione di nuove puntate… beh, ti consiglio di smettere, e di dedicarti a qualcos’altro di più produttivo per il tuo business. Non devi vederla come una sconfitta: semplicemente, i podcast non sono fatti per te! Potresti provare invece a dedicare quel tempo al tuo blog, a delle newsletter, alla creazione di infografiche, a una strategia di customer retention, all’aggiornamento delle tue competenze… a te la scelta!

Share This