Il canale Telegram ufficiale di Alessandro Mazzù

Spesso, dal futuro consulente di web marketing, ma anche da quelli con un po’ di esperienza, mi viene posta questa domanda ‘Ale, secondo te, è meglio fare video o podcast?’. Spero che ti sarai reso conto da solo, leggendola, senza nessun aiuto dal pubblico o da casa che una domanda del genere ha poco senso. Un po’ come dire “ho fame, meglio sushi o pizza?” oppure “voglio prendermi cura della barba, meglio il balsamo o l’olio?”. In tutti i casi, la risposta è ‘dipende’. Non potrebbe essere altrimenti, se ci pensi un attimo. Vediamo nel dettaglio perchè una domanda del genere è sbagliata.

 

1) A proposito di Marketing

Se non conosco nel dettaglio chi sei, cosa fai, i tuoi punti di forza, i tuoi punti di debolezza, la tua UVP e USP, il mercato in cui operi, i tuoi competitors e i loro punti di forza e di debolezza, il tuo pubblico, etc. (mi fermo qui ma la lista potrebbe essere davvero lunghissima), come posso dirti su due piedi, in un messaggio su whatsapp o attraverso un audio su Telegram, un messaggio su Messenger o un piccione viaggiatore, cosa sia meglio per TE? Mi metti, con una domande del genere, davanti a due scelte: la prima è dirti una cosa a caso. Un po’ come gettare una moneta in aria e rispondere in base al lato che resta in alto dopo averla presa. Soluzione che non applico quasi mai perchè la trovo scorretta, anche davanti a domande un po’ strampalate. La seconda alternativa, che di solito utilizzo nella maggior parte dei casi è quella di dire ‘caro amica/o mi dispiace, ma così, su due piedi, senza avere un’infinità di informazioni, non riesco davvero a darti una risposta. Immagino che tu ci tenga davvero a ricevere una risposta. Se è così, dovresti quanto meno ragionarci tu, senza chiedere a persone che, diversamente da me, potrebbero darti una risposta solo motivata dalla loro simpatia per i video o per i podcast.’ Chiaro, no?

 

2) La fruizione dei contenuti

Ma davvero vedere video o ascoltare podcast può sembrare la stessa cosa? Parliamo adesso non tanto di aspetti tecnici – che vedremo nel prossimo punto – ma di aspetti legati alla fruizione del contenuto. Questi due tipi di contenuto sono completamente differenti e presuppongono a giusta ragione, due momenti di fruizione completamente differenti. Il video, per sua stessa natura, necessita di maggiore attenzione. Ti parlo qui non di video dementi destinati ad un pubblico di ragazzini lobotomizzati ma di video destinati ad una audience più matura, professionisti quanto meno. Ecco, video di questo tipo hanno necessità di una maggiore concentrazione in fase di accesso al contenuto. Immagina un video dove spieghi come usare una funzionalità di Facebook o come fare un determinato passaggio su Google Ads o ancora, come istallare un plugin su WordPress. Le persone hanno necessità di stare comode, rilassate e tranquille per poter vedere e ascoltare e – molto probabilmente – ‘fare’ quello che tu stai spiegando loro. Il podcast, di contro, muovendosi solo su un canale – quello audio appunto – necessita di una soglia di attenzione minore perchè le persone stanno imparando qualcosa che anche con gli occhi chiusi possono comprendere. Ascoltare un podcast, con le cuffiette, in treno, aereo, taxi, dal barbiere in attesa di dare una spuntata alla barba è sicuramente possibile. Quindi, in sintesi, una scelta potrebbe essere strettamente dipendente dal tipo di contenuto che vuoi comunicare. In base al contenuto puoi scegliere il media più adatto in base alla disponibilità del tuo pubblico.

 

3) L’attrezzatura: questione di budget

Come sei messo con l’attrezzatura? Considera che oggi il livello sia per chi fa video che per chi fa podcast è alto. Nessuno fruirebbe di un contenuto che si vede e/o si sente male. Devi quindi acquistare una strumentazione quanto meno utile allo scopo. Per il podcast ti può bastare almeno all’inizio un semplice microfono, magari usb – così da non dover comprare una scheda audio e altre attrezzature esterne – tipo questo che si sente bene pur costando meno di 30€ https://amzn.to/3nGZIyc oppure questo di qualità maggiore https://amzn.to/2GMOqYx, un paio di cuffie di buon livello, anche queste a poco più di 30€ https://amzn.to/3lyHQDK e un software gratuito ma di buona qualità come Audacity https://www.audacityteam.org e sei pronto per registrare. Per i video ti serve un telefono, che magari hai già, e che registra in full hd avendo però una grande capacità di memoria per mantenere tutti i pesantissimi video oppure dovrai comprare una macchina fotografica tipo questa Canon https://amzn.to/370P4fT che costa però 350€ alla quale magari aggiungere un’ottica fissa compatibile Canon https://amzn.to/2GXmHny che costa 55€ e un microfono tipo questo https://amzn.to/3lz2P9t o questo https://amzn.to/34LuqgW in base alla tipologia di video che vorrai registrare. Ti servono poi delle luci tipo queste https://amzn.to/2FiI7eq che illuminano veramente bene ad un costo molto contenuto oppure tipo questa https://amzn.to/3dgtjtx in base alla tipologia di video che devi produrre. In ultimo poi il software: Final Cut Pro X https://www.apple.com/it/final-cut-pro o Adobe Premiere Pro https://www.adobe.com/it/products/premiere.html. Come hai potuto vedere, i budget da investire sono nettamente differenti. La scelta è anche quindi una questione di possibilità o volontà di spesa.

 

4) E le competenze?

Questo è uno dei punti nodali. Sai stare davanti ad una videocamera senza diventare di tutti i colori? Riesci a produrre frasi di senso compiuto senza toccarti la barba, i capelli, grattarti il naso e guardare in ogni direzione come se avessi delle apparizioni? In caso positivo, forse, potresti fare video. Sai parlare in un microfono senza balbettare? Senza essere logorroico? Hai una voce che gli altri vorrebbero ascoltare? In caso positivo, forse, potresti fare podcast. Insomma, per fartela breve non tutti sono portati per fare video così come non tutti sono portati per fare podcast. Ci vogliono delle competenze che hai di tuo, innate, oppure che impari con lo studio – meglio se affiancato da un professionista. Ci vogliono poi ancora altre competenze, quelle tecniche. Sai montare un video? E un audio? Anche in questo caso sarebbe opportuno frequentare dei corsi con dei professionisti per evitare di produrre delle schifezze che nessuno – te compreso – vorrebbero mai vedere o ascoltare. 

 

5) Le domande chiave

Prima ancora di pensare se fare audio o video, ti sei posto domande tipo: perché qualcuno dovrebbe/vorrebbe vedermi o ascoltarmi? Ho qualcosa di utile/interessante/nuovo da raccontare? Sono in grado di produrre dei contenuti nel tempo in modo da far abituare le persone a seguirmi? Ho in mente anche come monetizzare (in senso ampio, non solo economico) questo investimento di tempo e soldi che sto per fare? Partire dalle domande è da sempre il metodo che consiglio perchè è quello, a mio avviso, che produce migliori risultati.

 

6) Il tuo pubblico

Hai provato, prima di fare a me questa domanda, magari interrompendomi mentre massaggio dolcemente la mia barba con un olio delicato, a chiedere al tuo potenziale pubblico? Spesso si tende a ignorare questo aspetto che, se ci pensi, è di una semplicità sconvolgente. Chiedere a coloro che dovranno vedere o ascoltare i tuoi contenuti è la soluzione migliore. Quella che può dare l’ok al criceto nella tua testolina per far ripartire gli ingranaggi e farti effettivamente riflettere sulla questione. Ovviamente, dopo aver chiesto alle persone, dovrai produrre quei contenuti. Quindi, prima di fare questa potentissima domanda, assicurati che per te, produrre contenuti sotto forma di audio o video, sia in entrambi i casi una scelta possibile e fattibile. 

 

7) La prova

Uno dei più gravi errori che vedo commettere è quello di voler ‘provare’. ‘Provo e vedo che succede’, ‘vedo se funziona. Se non funziona, ci ho comunque provato’. Rispondo a questo tipo di affermazioni con una citazione di qualcuno più saggio di me:

Come disse il saggio Maestro Yoda a Luke Skywalker: “No! Provare no! Fare, o non fare! Non c’è provare!”

Siamo arrivati alla conclusione di questo post. In sintesi, quindi, prima di farmi una domanda, pensaci bene. Altrimenti mi costringi a scrivere dei post come questo per darti una risposta che, per forza di cose, non potrà essere quella che ti aspetti. 

Share This