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Il 2021 è appena finito, con gli ultimi giorni dell’anno che, come granelli di sabbia, ci sono scivolati tra le dita. Non che il 2021 sia stato uno di quelli da tenersi stretti-stretti, talmente belli da voler quasi aggiungere un tredicesimo mese dopo dicembre. Il 2021 è stato il secondo anno della pandemia, e per questo non possono che passare in secondo piano le vittorie agli Europei di calcio e di softball, l’Eurovision, Wimbledon, le Olimpiadi di Tokyo e via dicendo. Del resto il nostro giudizio su quest’anno conta ben poco: il fatto che sia finito resta comunque invariato. Ecco allora che il consulente di marketing deve iniziare a pensare al nuovo anno, e più nello specifico alle nuove strategie di marketing, per sé stesso e per i propri clienti.

Non che il mondo del marketing cambi diametralmente di anno in anno. No, anzi, il marketing è pur sempre quel “complesso dei metodi”, come ci ricorda la Treccani, “atti a collocare con il massimo profitto i prodotti in un dato mercato attraverso la scelta e la pianificazione delle politiche più opportune di prodotto, di prezzo, di distribuzione, di comunicazione, dopo aver individuato, attraverso analisi di mercato, i bisogni dei consumatori attuali e potenziali”. Era così cinquant’anni fa, è così oggi e lo sarà anche domani. Un nuovo social network, un nuovo algoritmo di Google, una nuova piattaforma per creare newsletter: tutto può cambiare, ma il marketing resta sempre lo stesso, e tante persone che ogni giorno lavorano nel digital marketing dovrebbero stamparselo bene in testa, per non fare facili confusioni.

A cambiare però sono le strategie, gli obiettivi, gli strumenti e i pubblici. E su questo non ci piove. Ecco allora che, di anno in anno, ma in realtà anche di mese in mese, è necessario ricalibrare il tiro, per avere la certezza di non lasciarsi scappare delle occasioni preziose. Il consulente di marketing che lavora con cuffie e paraocchi è un consulente con altissime probabilità di sbagliare, e con ridottissime possibilità di successo: è sempre bene cercare di recepire tutti i segnali che arrivano dall’esterno, così da confezionare sempre il miglior percorso da seguire.

I fattori che possono – e che dovrebbero – mutare una strategia di marketing sono tantissimi. Una nuova norma sul trattamento dei dati personali, una nuova funzionalità di un social media, una dichiarazione di un influencer, un cambio di regole per il contenimento del Covid-19, un nuovo slogan di un’azienda: ci sono tantissime cose che, seppur talvolta apparentemente distanti, possono compromettere il successo di un’azione di marketing, seguendo i principi della teoria del caos e dell’effetto farfalla.

Quindi sì, per i più differenti motivi le strategie di marketing e le conseguenti azioni per metterle in pratica hanno bisogno di continui ritocchi; visto che non siamo dei computer, ci risulta più semplice comprendere queste deviazioni sui lunghi periodi, quando sono più evidenti. Per questo non è affatto normale trovare delle guide che presentano dei “Consigli per la tua strategia di marketing per domani” o per “la prossima settimana”, mentre è assolutamente comune trovare dei post come questo, sui “Consigli per la tua strategia di marketing nel 2022”.

E quali sono secondo me i principali consigli per perfezionare la tua strategia – o le tue strategie – di marketing nel 2022? Ho selezionato quelli che, secondo me, sono i punti più importanti di scostamento rispetto agli ultimi anni, sapendo che ce ne potrebbero essere altri di una rilevanza del tutto simile, o persino maggiore, se visti con altre prospettive. Io, però, non posso che accarezzarmi lentamente la barba e scrutare il mondo che verrà da qui, dal mio personale punto di vista: essendo alto, peraltro, posso godere di una visuale piuttosto soddisfacente.

 

I miei personali consigli per la tua strategia di marketing nel 2022

 

Analizzare il 2021: il primo consiglio che ti voglio dare per migliorare la tua strategia di marketing per il 2022 è quello di guardare al 2021, e valutare nel complesso come è andato l’anno. Gli obiettivi che ti eri prefissato sono stati raggiunti? E se sono stati raggiunti, è stato grazie alla bontà della strategia o al fatto che erano degli obiettivi fin troppo semplici da raggiungere? E se invece non sono stati raggiunti, l’insuccesso è da ricondurre a degli errori specifici, a dei fattori esterni non prevedibili (la pandemia, ad esempio), o al fatto che sono stati fissati degli obiettivi troppo ambiziosi? Pensa a ogni attività fatta, dalle campagne social ai redazionali sulla stampa locale, e interpreta ogni risultato. Festeggia le tue vittorie, e impara dai tuoi errori!

Pensare a tutto l’anno: pensare a una strategia di marketing per il 2022 significa pensare a tutto l’anno, dai più diversi punti di vista. Questo perché – e dovresti averlo capito – il tempo passa veloce, e anche il marketer più spiccatamente pianificatore finisce per dover prima o dopo affidare qualcosa all’improvvisazione. Ci sono delle cose che già adesso sai di dover fare? Penso alle date che già adesso conosci, da San Valentino 2022 al Natale, passando per il Black Friday e per Carnevale: stendi un programma complessivo dei contenuti, delle campagne e delle azioni da fare, per avere la certezza di non arrivare lungo!

Investire in eventi online: dal Covid in poi, per via dello smart working, per via delle politiche di distanziamento e via dicendo, gli eventi online hanno conosciuto un’importante crescita, di rilevanza e di pubblico. Per questo motivo, se non l’hai già fatto, ti consiglio di investire nella partecipazione ed eventualmente nell’organizzazione di eventi online. La possibilità è quella di portare le tue competenze a un pubblico magari non vastissimo, ma sicuramente interessato, a fronte di costi ridotti. Pensaci!

Costruire un personal brand potente: una cosa è certa, e il 2021 ce lo ha dimostrato ulteriormente: il personal branding è qui e resterà qui. Chi non ha ancora contemplato la costruzione strategica di un brand personale per rafforzare il proprio business dovrebbe riparare quanto prima a questo errore, per il semplice fatto che questo aspetto è fondamentale per qualsiasi tipo di business, ora più che mai. È fondamentale per un consulente, che deve essere in grado di far distinguere il proprio marchio personale in mezzo a tutti gli altri, ma lo è anche per l’imprenditore e per il manager di aziende già piuttosto forti a livello di branding: affiancare al brand dell’azienda quello dei suoi protagonisti è importantissimo, sia nel campo B2C che nel campo B2B.

Educare, non vendere: l’aggressione nei confronti dei consumatori non si fermerà in vista del 2022, e anzi continuerà ad avanzare in modo prepotente come ha fatto negli ultimi anni. Spot tv, riviste, email, tweet, post su Instagram, video, striscioni, scritte nel cielo: l’esposizione a messaggi pubblicitari è continua e in aumento. Questo, oltre a spingere i marketer a cercare spazi originali, deve spingere anche verso un nuovo approccio di promozione, sapendo che il pubblico è da una parte stufo, e dall’altra in buona parte immune. Ecco allora che il consulente di marketing che sa fare il suo mestiere deve mirare a educare, a spiegare, a descrivere, a suggerire, insomma, a portare valore, e non a vendere. Per quello c’è tempo, e ci sono tutti i passaggi successivi.

Considerare l’idea di un podcast: scorrendo i dati raccolti da Statista si scopre che, guardando agli Stati Uniti, nel 2021 si stimano circa 120 milioni di ascoltatori di podcast, laddove nel 2023 si potrà arrivare a superare i 160 milioni. Questo vuol dire che ci sono enormi praterie di pubblico da conquistare, milioni di ascoltatori pronti a cercare nuovi contenuti sulle piattaforme di podcasting. In un’epoca frenetica dove tutti cerchiamo di fare più cose contemporaneamente, il podcast è il canale perfetto per veicolare contenuti di valore al proprio pubblico, per diventare un punto di riferimento sempre presente, per dare visibilità al proprio brand. La tua audience ti ascolterà mentre corre, mentre aspetta la metro, mentre prepara la cena, mentre stira, e tu diventerai una presenza costante e insostituibile, con tutte le conseguenze positive per il tuo business.

Guarda al mercato in modo anticonvenzionale: non ci sono dubbi, il mondo è cambiato in modo piuttosto netto negli ultimi due anni. Pensa al 2019, all’anno in cui tra i più problemi più grandi c’era l’incendio di Notre Dame, quando gli smart worker in Italia erano appena 500mila, quando la mascherina la indossavano solamente nelle corsie degli ospedali, quando di fatto l’unica piattaforma per videochiamate conosciute era Skype, e via dicendo. Tutto è cambiato, e questo ci deve spingere a guardare al mercato in modo nuovo, anticonvenzionale, sapendo che le regole non sono più esattamente quelle di prima, e che sono cambiate a una velocità del tutto eccezionale: è possibile, e anzi altamente probabile, che ci sia uno spiraglio fino a poco fa inesistente che nessuno, all’interno della tua nicchia, ha saputo individuare o sfruttare.

Difficile fare social media marketing senza pagare: non c’è niente da fare, piaccia o non piaccia i social media sono al centro delle attuali strategie di web marketing, e sarà così ancora per parecchio tempo. Devi allora sapere che ancora oggi tra i social più importanti per il mondo generalista svetta ancora Facebook, che è di fatto quasi obbligatorio per gran parte dei business. Chi vuole avere successo con delle strategie di marketing che passano anche su Facebook deve però sapere che, per come sono attualmente le cose, è praticamente obbligatorio ricorrere a Facebook Ads – e quindi, semplificando al massimo, a delle promozioni a pagamento – per raggiungere dei risultati degni di nota. È invece difficile, o quasi impossibile, vedere incrementare in modo significativo l’engagement del pubblico e il pubblico stesso senza retribuire la piattaforma

Non solo Facebook e Instagram: infine, per la tua strategia di marketing per il 2022 devi assolutamente ricordarti che non esistono solamente Facebook, Instagram e Twitter. In base ai diversi progetti e alle differenti attività è bene tenere in considerazione anche altre piattaforme, da LinkedIn a Pinterest, da YouTube a Quora, da Spotify a Medium, fino ad arrivare a Reddit.

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