Il canale Telegram ufficiale di Alessandro Mazzù

Finalmente ce l’hai fatta. Dopo anni di idee, di ipotesi e di sogni, hai finalmente fondato la tua impresa. Forse la tua è una startup che crea nuove piattaforme per l’analisi dei Big Data, forse stai lanciando sul mercato un nuovo tipo di carburante ecologico a impatto zero, o magari sei pronto per rivoluzionare il mondo delle spazzole da barba. Hai fondato la tua impresa, innovativa o meno, e hai cominciato a farla crescere: più prodotti, più servizi, più entrate, più investimenti, più collaboratori, più caffè, più sforzi sul lato marketing, più branding. Tutto di più, tutto per far crescere la tua impresa.

E tu? Beh, tu, in quanto CEO di una promettente impresa, sei totalmente assorbito in essa. Hai fatto ciao ciao a gran parte del tuo tempo libero, ti sei dimenticato dei tuoi hobby di un tempo, e le tue pagine Facebook e LinkedIn sono deserte. A guardare ben bene sui tuoi profili online, aguzzando la vista, potremmo vedere la classica palla di fieno che corre sospinta dal vento (per la cronaca: queste palle di fieno esistono davvero e si chiamano Salsola, ma no, questo non è il momento buono per cercarla su Wikipedia).

Insomma, tu sei scomparso. Ma è davvero giusto così? È giusto e vantaggioso nasconderti dietro la tua impresa? No, e non lo è prima di tutto per il benessere del tuo business. Dovresti al contrario smetterla di dedicare tutti i tuoi sforzi in fatto di branding per il tuo marchio aziendale, per investire un po’ di quelle risorse nel tuo brand personale.

E non perché sei narcisista, non perché hai una crisi tardo-adolescenziale o di mezza età galoppante, non perché sei un social addicted, non perché hai sempre sognato di diventare una star. No, semplicemente perché migliorare e rafforzare il tuo brand personale è uno dei metodi più efficaci e sicuri per far crescere la tua azienda.

Qui sotto ti mostrerò per filo e per segno quali sono i motivi principali perché tu, in quanto CEO, amministratore, fondatore o grande capo della tua impresa, dovresti dedicare delle energie al tuo personal branding. Per preparare il campo a queste spiegazioni, però, voglio fare un passo indietro, per sottolineare il fatto che, a dimostrare la potenza del personal branding sul lato aziendale, c’è il fatto che molte aziende stanno investendo risorse ed energie proprio per rafforzare il brand dei propri manager.

Sì, non si parla solo di CEO e di fondatori. Molte aziende hanno capito che, per primeggiare sul mercato, è necessario avere tra le proprie fila dei grandi esperti del settore, dei professionisti che, all’interno della loro nicchia, vengano riconosciuti come autorevoli. E ad aiutare i manager a costruire e a sviluppare la propria immagine ci sono per l’appunto degli esperti di personal branding, chiamati talvolta, semplicemente, Personal Brander, e altre volte, in modo più pomposo, Business Celebrity Builder. Si tratta di una professione che, negli Stati Uniti, è già molto diffusa.

Insomma, questo per dire che, oltreoceano, ci sono tantissime aziende che hanno già capito quanto può essere utile il personal brand dei propri vertici – e non solo – per spingere l’azienda nel suo complesso. E ora, pian piano, si stanno convincendo anche tante imprese da questa parte dell’oceano.

Perché, quindi, il tuo personal brand, se sviluppato nel modo giusto, può fare del bene anche alla tua azienda?

Prima di tutto, perché i tuoi prodotti e i tuoi servizi devono affrontare una certa concorrenza sul mercato, spesso abbondante, altre volte mostruosa. E si sa, come ho spiegato molto spesso nei miei scritti sul marketing, uno delle attività principali da mettere in campo per portare la propria impresa al successo è quella di distinguersi. Per farlo ci sono tanti modi diversi: è possibile lanciare dei prodotti profondamente differenti dagli altri, usare dei packaging impossibili da non notare, abbassare di parecchio i prezzi, alzarli sopra a tutti gli altri, usare uno stile inusitato per la comunicazione… oppure, per l’appunto, è possibile differenziarsi mettendo accanto al brand della tua azienda la tua faccia, bella o brutta che sia. Perché farlo? Ma è semplice: in un mercato saturo, a parità di condizioni, il consumatore tenderà sempre a fidarsi di più di un marchio conoscibile e conosciuto, per l’appunto, con ‘una faccia’.

Cosa vuol dire questo? Sto forse dicendo che devi diventare una celebrità come Giovanni Rana? No, assolutamente no, o almeno, non per forza. Ma devi iniziare a parlare in modo diretto con il tuo pubblico di riferimento, così da venire riconosciuto, con il passare del tempo, come una celebrità all’interno della tua nicchia. Con il crescere della fiducia nei tuoi confronti, con una strategia di personal branding mirata, crescerà anche la fiducia nei confronti della tua azienda.

Vuoi un altro motivo per spingere l’acceleratore sul tuo personal branding, re-indirizzando in questa direzione una parte delle risorse che solitamente dedichi al brand della tua azienda? Bene, allora vai in edicola, e investi una quindicina di euro in quotidiani e in periodici. Compra un po’ di testate a casaccio, tra quotidiani generalisti e settimanali settoriali. No, non ti ho fatto investire a tempo perduto 15 euro perché voglio salvare l’industria della carta stampata (anche se l’idea non è malaccio).

Sfoglia velocemente le pagine del malloppo che hai comprato, e conta i pezzi che parlano di aziende e quelli, invece, che parlano di persone. Quante volte hai trovato dei pezzi incentrati su Tesla, e quante volte su Elon Musk? Quante volte hai trovato dei pezzi incentrati su Jeff Bezos, e quante volte su Amazon? E facci caso: quando trovi degli articoli dedicati alle imprese o alle startup, dov’è orientata l’attenzione del giornalista? Sui prodotti e sui servizi offerti o sulla storia del fondatore, sui suoi obiettivi e sul suo passato che l’ha portato fino a lì? Sì, lo startupper o il fondatore, in quei pezzi, prenderà inesorabilmente il sopravvento. Ma è naturale che sia così: il nostro cervello è molto più interessato alle storie, alle narrazioni, che ai fatti nudi e crudi. Non possiamo farci nulla, è una questione, in fondo in fondo, neurologica, oltre che culturale. E la storia di un’impresa è in primo luogo quella del suo fondatore, del suo ideatore. Vuoi che si parli del brand aziendale? Allora rafforza il tuo brand personale!

C’è ancora un altro grosso motivo per cui il tuo personal brand dovrebbe essere coltivato tanto quanto quello aziendale. Stai cercando dei partner, o magari degli investitori disposti a credere nella tua idea di business e a finanziarla? E allora dovresti memorizzare una delle regole d’oro del mondo degli investimenti, ovvero che questi vengono fatti sempre nelle persone, non nelle idee. Il tuo personal brand è forte, ispira fiducia e rispetto? Allora tu e la tua azienda potrete attirare l’attenzione e l’interesse degli investitori in modo piuttosto facile e veloce. Dietro alla tua azienda non c’è nessuna personalità ‘forte’ e conosciuta? Allora difficilmente riuscirai ad attirare degli investimenti con pochi sforzi.

Per rispondere alla domanda iniziale, vale di più il brand della tua azienda o il tuo? A mio avviso, al giorno d’oggi, la loro importanza, per portare al successo un’azienda, è assolutamente uguale!

Share This