Alessandro Mazzù: la bio a modo mio

Dopo una lunghissima esperienza nel campo dell’infanzia prima, dell’adolescenza poi e in ultimo dello sbandamento giovanile, in qualche modo mi laureo in Scienze delle Merendine… ah no, Scienze Politiche. Dopo aver suonato in giro per l’Italia e sognato una carriera nella musica – quando Spotify non esisteva ancora – abbandono gli strumenti rinunciando per sempre a diventare una rock star famosa in tutto il globo terracqueo.

Nel frattempo, quando Facebook, LinkedIn e tutti gli altri erano forse solo idee, mi appassiono al marketing dando forse un senso agli studi universitari. Forse.

Lavoro per un paio di aziende nel reparto marketing ma ho bisogno di sperimentare, di capire, di sbagliare e di imparare. Quindi che faccio? Mi metto in proprio, ovvio! Fondo la mia società, così, senza preavviso, nella più totale incoscienza – come direbbero a Roma, de botto. Puoi immaginare la difficoltà nel rispondere a quei tempi alle domande “ma tu che lavoro fai?” prima e poi “webché?”

Dopo 10 anni prendo due decisioni fondamentali: la più importante è quella di eliminare definitivamente la televisione da casa e la seconda, chiudere l’agenzia e concentrarmi sull’attività di consulenza per portare e sviluppare idee nelle aziende. Oggi sono un consulente di marketing digitale, ammesso che questo voglia dire qualcosa (ma suona bene, ammettilo!). Lavoro come frontman ideando strategie per le aziende più innovative (ma anche per quelle che possono pagarmi, eh).

Nel frattempo la barba diventa sempre più bianca e lunga tanto che Babbo Natale prova a farmi causa per plagio. Ma io studio. Ancora? Eh, si. Studio qualunque cosa possa farmi crescere come professionista e come essere umano. Tra uno studio e l’altro scrivo. Scrivo cartoline, elenchi della spesa ma soprattutto libri: 7 da autore, 1 da coautore e infinite prefazioni e contributi nei libri altrui – di nascosto. Dal 2016 produco podcast e formo chi vuole realizzarli, dal 2020 video su YouTube. Da più di 10 anni sono speaker in eventi in giro per l’Italia ma anche online. Insegno nelle università, nelle scuole, nelle aziende e dovunque ci sia un proiettore e un microfono.

Padre di Gabriele. Amante da sempre della buona musica, di quella in grado di trasmettere emozioni, a prescindere dal genere. Acquirente compulsivo di oggetti gialli e portatore sano di barba lunga. Colleziono macchine fotografiche e cineprese vintage. Amante delle Isole Faroe e dell’Islanda. Sono apartitico e Ateo. Vivo lontanissimo dalla mia zona di comfort. Minimalista e Buddista. Non seguo lo sport, soprattuto il calcio. Goloso oltre ogni limite, mangio spesso sushi e pizza. Al mare preferisco la montagna e al vino preferisco la birra ma solo se artigianale. Ma l’attività che più di tutte mi impegna è la ricerca spasmodica di risposte creative alla domanda: “da quanto tempo non tagli la barba?”