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Calciatore? Pompiere? Ninja? Da piccolo sapevi cosa volevi fare. Certo, forse cambiavi idea di tanto in tanto, in base all’ultimo cartone animato che avevi visto, all’ultimo fumetto letto. Ma quando qualcuno ti domandava cosa volessi fare da grande, avevi sempre una bella risposta. Ora… ora un po’ meno. La definizione di ‘grande’, poi, ti sfugge e ti conturba. Hai circa trent’anni (prendiamola larga: tra i 25 e i 40), hai un lavoro, lo sai fare bene, molto bene, ma vorresti fare di più. Allora ti è venuto in mente di mettere a frutto in un altro modo le tue competenze e le tue esperienze. Insomma, t’è venuto il guizzo di diventare consulente web marketing, e quindi di aiutare altre aziende a crescere e a fare di meglio grazie al tuo bagaglio di conoscenze e di capacità.

Ma come si fa a diventare consulenti, così, da zero? Tutto quello che hai tu sono delle conoscenze verticali in un determinato campo. Di consulenza nel senso stretto, però, sai poco, diciamo pure nulla. E forse non sai neppure tutto tutto il necessario per essere davvero un consulente con i fiocchi in quella specifica nicchia. Da dove dovresti partire? Sì, lo so, con la mente andiamo subito alle robe ovvie: ti serve un sito internet, un plico di bigliettini da visita, e un mucchio di clienti. Ma sono davvero quelli i primi passi da affrontare? Sì e no.

Per iniziare, in realtà, devi prima di tutto riflettere, fare un piccolo percorso di autoanalisi, per essere certo prima di tutto di fare il passo giusto, e poi di farlo bene. Per essere un consulente è necessario essere un esperto. Ma occhio, di esperti ce ne sono parecchi. Tu devi essere molto esperto, insomma, devi saperne di gran lunga di più rispetto alle altre persone che bazzicano in quell’ambito. Hai delle lacune che la tua esperienza passata non ti ha permesso di colmare? Allora studia, impara. E questo è il primo passaggio. Altro che sito web, quello arriva dopo.

Poi devi pensare a quello che significa fare il consulente. Potresti pensare che significhi consigliare agli altri cosa fare, indicare la diritta via e gli strumenti giusti per arrivare alla meta. Tutto vero, ma senza quell’aura profetica che ti stai immaginando (non farti ingannare dalla mia barba). Il consulente, prima di essere un oratore, è un ascoltatore. E un gran lettore, perché c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare e da studiare. 

Poi dovrai cercare il tuo settore. Che consulente vuoi diventare? Contabile? Informatico? Finanziario? Del lavoro? Di marketing? Di comunicazione? Rispondere a questa domanda non sarà difficile. Ma non fermarti qui: sarebbe davvero magnifico se già adesso, all’alba della tua nuova carriera, tu riuscissi a limitare un po’ meglio la tua area, inquadrando la tua nicchia di riferimento. Invece di essere un consulente di marketing generico, potresti essere un consulente di marketing che guarda in particolar modo ai ristoranti, alle società sportive o che ne so, ai dentisti. E questo, ovviamente, in base alle tue competenze particolari e alle tue inclinazioni.

Ecco, ora potresti essere tentato di iniziare subito a procacciarti clienti. Sbagliato! Prima di essere travolto dal tuo core business e da quello che in futuro sarà il tran tran di tutti i giorni, devi fare altri passaggi preliminari. Prima di tutto, devi informarti sull’esistenza di eventuali licenze e certificazioni necessarie: in certi campi, infatti, per offrire la propria consulenza, è necessario aver seguito determinati corsi. Poi ovviamente ci sarà tutto l’iter burocratico per diventare un professionista, tra partita Iva e via dicendo, tutta roba noiosa la cui spiegazione lascio volentieri al tuo commercialista.

A questo punto, prima di iniziare a cercare dei clienti per il tuo nascituro studio di consulenza, dovresti scovare la tua ragion d’essere, prima di accorgerti – troppo tardi – di non sapere qual è e se effettivamente esiste. In altre parole, dovresti trovare la tua USP, la tua Unique Selling Proposition. La USP di McDonald’s, per dirla in parole povere, è quella di distribuire cibo economico in modo estremamente veloce. La tua USP, di per sé, non deve essere per forza qualcosa di sbalorditivo: è sufficiente avere qualcosa che ti distingua in modo marcato dai tuoi concorrenti, e che renda unico il tuo business: quali sono i tuoi punti di forza? Perché i clienti dovrebbero scegliere te, e non Pinco Pallino?

Pensaci un po’, e poi metti nero su bianco la tua USP. Ma fallo davvero! Vuoi un esempio? Ebbene, la mia USP è questa:

[Alessandro Mazzù aiuta i consulenti e, chi si occupa di web marketing, nei vari step operativi della consulenza per migliorare il proprio lavoro e essere più efficienti e produttivi attraverso un metodo di consulenza/formazione flessibile e su misura.]

Bene! A questo punto, per diventare un consulente, il tuo prossimo passo sarà quello di preparare un piano con cui aiutare i clienti e, finalmente, iniziare a trovare i primi progetti. Ho scritto un intero articolo in cui spiego come dovrebbe fare un consulente per trovare il suo primo cliente. In linea generale, devi tenere in considerazione che i mezzi per guadagnare nuovi contatti e progetti sono davvero parecchi: networking, blogging, chiamate telefoniche, advertising online e offline, social media marketing, email marketing, partecipazione a eventi e via dicendo!

Sarebbe bello dirti che sì, a quel punto sarai un consulente. Ma non posso dirlo: non esiste un momento in cui si diventa improvvisamente consulente, non si tratta di un interruttore che basta accendere. Ci diventerai, con il tempo, con tutte le delusioni, le soddisfazioni, le lezioni e le scoperte che farai, progetto dopo progetto.

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