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Meglio un progetto marketing grande e grosso, che da solo possa occupare gran parte del tuo tempo, o meglio invece una manciata di progetti digital più piccoli, in modo da farti saltare di giorno in giorno – o di ora in ora – da un soggetto all’altro? Prima o poi qualsiasi consulente web marketing arriva a porsi questa domanda. Talvolta lo fa nel momento stesso in cui si trova di fronte a un bivio, e deve dunque decidere quale progetto web marketing abbracciare e quale, invece, rifiutare e lasciarsi alle spalle. Altre volte, invece, questa domanda è solo ipotetica, e si tratta quindi di un quesito posto ben prima che il bivio di cui sopra si materializzi all’orizzonte. 

E tu, ti sei già posto questa domanda? E se sì, che cosa ti sei risposto? Quasi sicuramente, hai deciso che i progetti grandi e grossi sono i migliori, e anzi, non hai avuto grandi dubbi nel deciderlo. Ti capisco. Sì, capisco benissimo quanto sia bello mettere le proprie competenze a disposizione di un cliente importante, il quale, riconoscendo le nostre capacità, ha deciso di affidarci un progetto di ampio respiro, complesso e sì, grande, tanto da occupare la maggior parte delle nostre giornate per lungo tempo. Quando arriva il primo grosso progetto, un po’ tutti viviamo questo momento come una conferma, come un traguardo da festeggiare. 

Partendo da questo presupposto, quindi, voglio mettere le mani avanti, e dirti che mai e poi mai – se senti di avere le competenze necessarie, nonché le risorse e gli strumenti giusti – dovresti rifiutare un progetto di dimensioni importanti, perché questo rappresenta un ottimo modo per far crescere la tua attività e aumentare considerevolmente e in modo piuttosto sicuro le tue entrate. Detto questo, oggi voglio però portare a galla tutti i vantaggi dell’altro lato della medaglia, ovvero i benefici di quell’altra stradina che si diparte dal bivio dal quale, tu e quasi tutti gli altri, avete optato per i progetti più grandi. Sì, oggi voglio fare un piccolo elogio dei progetti più piccoli. 

Occhio, non sono diventato cieco: non starò qui a dirti che i progetti piccoli sono il meglio del meglio, e che qualsiasi consulente, in qualunque momento, dovrebbe rifiutare una grossa consulenza con la Ferrari, con Apple, con Amazon, con Gucci o con Lego, per preferire al loro posto un piccolo progetto di una neonata startup incubata nella propria città. 

No, oggi ti dirò invece quali sono i buoni motivi che ti possono portare, in determinate occasioni, a guardare ai progetti più piccoli e a ricercarli, sfruttando a pieno le peculiari caratteristiche di questi lavori. 

Per prima cosa, tutti noi consulenti dovremmo cercare di lavorare con qualcosa che ci appassiona. Non vuol certo dire che tutti i progetti che accettiamo devono avere a che fare direttamente con i nostri hobby – credimi, io non lavoro solamente con dei clienti che hanno a che fare con sushi, birra, pettini da barba e orologi gialli. Vuol dire, però, che di tanto in tanto dovremmo pensare alle nostre passioni personali anche nel momento in cui valutiamo i papabili clienti. Il fatto di poter lavorare per un progetto che ci piace e che ci intriga, dunque, dovrebbe portarci a mettere in secondo piano – ma non a eliminare, sia chiaro – altri fattori, come per esempio l’impegno richiesto, le entrate e la visibilità. 

E non è tutto qui: conosco tanti consulenti e tanti freelance che, per loro stessa natura, preferiscono lavorare a progetti piccoli, a prescindere dal tipo di cliente e dal tipo di attività, perché quei tipi di lavoro li appassionano di più. Capita. Questo però non significa che, nel momento in cui arriverà la possibilità di buttarsi in un progetto più grande, ci si debba scansare, anzi: anche la ‘passione’, di tanto in tanto, va messa in secondo piano. 

Un altro ottimo motivo per accettare dei progetti piccolini è, ovviamente, quello di costruire il proprio parco clienti partendo da zero. É piuttosto improbabile, infatti, che un consulente agli inizi si ritrovi subito tra le mani, per magia, un progetto davvero importante, senza passare prima per qualche decina di collaborazioni più modeste. Iniziare lavorando con dei progetti piccoli ci permette di avviare l’attività e di fare le prime fatture, ma soprattutto ci dà la possibilità di fare esperienza, di trasformare dei clienti in preziosi testimonial e di farci conoscere nel settore. 

Il terzo motivo che potrebbe fare pendere la bilancia verso i progetti più piccoli è costituito dal potenziale di crescita. Lì fuori ci sono parecchie startup particolarmente promettenti, alcune delle quali sembrano pronte a diventare le prossime Facebook o le nuove Google. Di certo questo è un ottimo motivo per accettare dei progetti con delle aziende piccole ma ambiziose, che si contraddistinguono per un ottimo prodotto o per un ragguardevole bagaglio di competenze. Certo, offrendo i tuoi servizi a queste realtà non potresti ambire fin da subito a entrate particolarmente importanti ma, guardando al lungo temine, questa potrebbe essere una mossa giusta, anzi, la mossa giusta: cosa c’è di meglio per un consulente che crescere insieme ai propri clienti? 

Un altro ottimo motivo per accettare un progetto piccolo è quello di approfittarne per mettere piede all’interno di un’impresa di grandi dimensioni. Forse tu sei un consulente che lavora solo per grandi progetti, con budget con un bel po’ di zeri e con una lunga durata nel tempo. Ma cosa faresti se un brand davvero importante, di levatura internazionale, ti offrisse la possibilità di collaborare su un progettucolo piccino picciò, con un budget di molto inferiore rispetto ai tuoi standard? Te lo dico io: accetteresti. O almeno, dovresti assolutamente farlo, perché quel piccolo progetto potrebbe aprirti la strada verso successivi grandi progetti con un cliente altrettanto grosso: quella sarebbe la tua opportunità per mostrare il tuo valore e le tue capacità a un’azienda in grado di cambiare per sempre le sorti della tua attività.

Ecco, ora che abbiamo spezzato qualche lancia a favore dei progetti più piccoli, potresti iniziare a rivalutare qualche tua posizione passata, e magari a sfruttare in modo diverso le occasioni che ti si presenteranno nel prossimo futuro. Talvolta, insomma, vale davvero la pena di ricordarsi che nella botte piccola c’è vino buono!

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