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Volevo intitolare questo post “perché il personal branding è un’arma segreta da usare subito”. Sarebbe stato forse più efficace. Il problema è che il termine “arma segreta”, negli ultimi anni, e soprattutto nel mondo del marketing, è stato ampiamente abusato. Ma non è tutto qui: quando si parla di armi segrete non posso fare a meno di pensare a qualcosa che sì, teoricamente potrebbe fare la differenza, ma che poi, alla prova dei fatti, si rivela per essere una panzana. Le armi segrete più famose della storia, non a caso, sono probabilmente le Wunderwaffen naziste, quelle armi segrete che il Terzo Reich, durante gli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale, spacciava per vere per mantenere viva la fiducia dei cittadini, attraverso la rodata macchina della propaganda. Cannoni solari, panzer mirabolanti, precursori della bomba atomica e degli elicotteri da guerra, persino dischi volanti: la propaganda di Goebbels, dopo il 1943, parlò delle più incredibili armi segrete pronte a ribaltare gli esiti del conflitto, senza però sottolineare come, per la maggior parte, si trattasse di meri prototipi, o persino di pensieri campati del tutto in aria.

Insomma, il termine “arma segreta”, per un motivo o per l’altro, non va bene per definire il personal branding. Ecco allora che possiamo dire che il personal branding è un asso nella manica, un qualcosa di pronto all’utilizzo che ci permette di ottenere la vittoria. Certo, l’espressione “asso della manica” trae spunto da un imbroglio tra giocatori di poker, ma nella nostra lingua ha ormai perso ogni connotazione negativa. Il personal branding è qualcosa che è lì, a nostra portata: tutto quello che dobbiamo fare è giocarlo.

Quindi sì, il personal branding è un asso nella manica, da giocare immediatamente. E sì, so che questa non è la prima volta che senti parlare di questa attività, ma forse non hai ancora capito realmente in che modo il tuo personal brand può aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi. Oggi, quindi, riassumerò qui 4 grandi vantaggi del personal branding che potrebbero esserti sfuggiti.

 

1. Avere un buon personal brand significa avere credito

Forse non ci hai mai pensato. Ma dovresti farlo ora: avere credito, per un imprenditore, è importantissimo. E sì, lo so, quando usiamo la parola “credito”, usualmente, ci riferiamo a qualcosa attinente al mondo finanziario. Ma non si parla solamente del credito economico. Si parla anche del credito nel senso di credibilità. Del resto la parola “credito” deriva dal latino “creditum”, participio passato di “credere”. Avere credito, insomma, significa essere creduti, o meglio, essere degni di essere creduti. E sì, questa è la prima cosa che un buon brand personale riesce a garantirti, ovvero la certezza di essere creduto. Da questo punto di vista, continuando sempre a usare dei termini che ci arrivano dal mondo delle finanze e dell’economia, lavorare sul proprio personal brand significa fare un investimento importantissimo, che ci permette di avere una soddisfacente fonte di credito. Ecco, questo è il primo fondamentale punto che devi memorizzare: lavorare al tuo brand personale significa incrementare il tuo credito, qualsiasi sia il tuo obiettivo a medio o a lungo termine. Prima di investire su strumenti, sul mattone o sul Forex, investi su te stesso. Fallo nel modo giusto però!

 

2. Avere un buon personal brand significa avere i propri collaboratori dalla propria parte

Io mi rivolgo prima di tutto ai consulenti di marketing. Qui, a leggere il mio blog o ad ascoltare i mie podcast, ci sono quindi soprattutto professionisti che lavorano da soli o quasi, che non hanno quindi decine di dipendenti. Ma è anche vero che i consulenti di marketing, per poter mettere in moto la strategia messa a punto per il proprio cliente, hanno bisogno di diversi aiuti dall’esterno. Spesso il consulente di marketing ha dunque dei professionisti mirati su cui contare nel tempo, i quali tutti insieme costituiscono la sua macchina d’intervento: il social media manager fidato, l’esperto SEO, lo specialista di Google Ads, il web designer, e via dicendo. Ecco, forse non ci hai mai pensato, ma un buon brand personale può aiutare anche a rendere più affiatato e produttivo il team di lavoro, sia esso costituito da dipendenti o da collaboratori. Nessuno vuole lavorare con o per – scusa il gioco di parole – il signor Nessuno. Sapere che c’è una filosofia chiara, un brand ben riconoscibile e conosciuto, aiuterà i collaboratori a dare di più. E non è tutto qui: nel momento in cui avrai bisogno di un aiuto in più, sarà sicuramente più semplice trovare il talento giusto e convincerlo a lavorare con te se lui avrà già sentito parlare – e bene – del tuo brand. Non pensare che il tuo marchio parli solo ed esclusivamente ai potenziali clienti!

 

3. Avere un buon personal brand significa aumentare il livello di fiducia

Ipotizziamo che tu debba scegliere un ristorante per una serata speciale, e che tu voglia uscire dal solito giro di ristoranti che frequenti solitamente. A chi chiederai consiglio? Probabilmente ti affiderai a TripAdvisor, leggendo le recensioni fatte da decine e decine di utenti, e finirai per selezionare tre o quattro ristoranti. Ma come farai a scegliere il ristorante definitivo? Forse chiederai ai tuoi amici, e in particolare a chi, nel tempo, ti è sembrato abbastanza ferrato nel mondo culinario. Non chiederai un consiglio al primo passante che incontrerai per strada, né a quell’amico che, in confidenza, ti ha detto che in fondo in fondo la pizza con l’ananas è davvero buona.

Il concetto è semplice: per acquistare qualcosa, per avere un consiglio o una dritta, ci rivolgiamo sempre prima di tutto a chi ha la nostra fiducia in un particolare campo. Certo, nessuno si rivolgerà mai a me in cerca di consigli sulla frangetta, o sulla scelta del balsamo per capelli. Ma in tanti mi chiedono consigli sulla cura della barba, e guarda un po’, anche sul marketing. Lo sai perché? Nel primo caso, perché ho una barba splendida, che non abbisogna di promozione. Nel secondo caso, perché ho un personal brand potente, efficace, che mi ha permesso nel tempo di costruire un buon rapporto di fiducia con il mio pubblico. Tante persone, pur non avendo mai usufruito della mia consulenza, sono già disposte, grazie alla mia attività di branding, a fidarsi di me. E questo vuol dire avere più richieste di consulenza, fare meno fatica a portare a casa nuovi progetti, avere maggiore margine di guadagno, e via dicendo.

 

4. Avere un buon personal brand significa lasciare che i social media lavorino per noi

Attenzione: non voglio assolutamente dire che costruire e gestire un buon personal brand non richieda tempo, energie e pazienza. Nossignore, tutt’altro. Però… però, una volta avviato nel modo giusto, il nostro marchio personale può almeno in parte lavorare per noi, soprattutto attraverso i social media. Pensaci un po’: quanto può essere efficace un profilo Facebook con tanti follower coerenti con la tua audience e soprattutto con un alto tasso di engagement? In una situazione di questo tipo, quanta fatica in meno farai per promuovere un tuo servizio, per aumentare i tuoi clienti, per dare visibilità al tuo nuovo libro, e via dicendo? Questo perché, una volta oltrepassato un certo limite, i profili social ben costruiti iniziano a dare più di quanto richiedono, dando un senso all’intero investimento. E questo è il quarto grande beneficio del personal branding che volevo condividere con te oggi!

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