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Ho già scritto tanti testi dedicati alla creazione di podcast. Abbiamo visto come lanciarne uno da zero, come impostare gli episodi, come aumentare il numero di ascoltatori, e via dicendo. Oggi però voglio scrivere qualcosa che a prima vista va controcorrente rispetto a quello che ho scritto finora: voglio provare a spiegare quando arriva il momento di smettere di creare il proprio podcast, e quindi il momento di registrare l’ultimo episodio.

Non è un’idea che ci piace. Smettere di creare un podcast ci sembra infatti un sinonimo di “rinunciare”, o persino di “fallire”. In realtà, però, le cose non stanno affatto così. Registrare l’ultimo episodio del proprio podcast non significa affatto appendere le scarpette al chiodo, non significa rinunciare. Pensaci un po’: uno scrittore di successo che dopo uno, due, tre sequel del proprio romanzo cambia soggetto, è forse una persona che ha deciso di “rinunciare”? No, in realtà è solamente una persona che ha capito di aver detto tutto quello che poteva dire intorno a quel tema, a quei personaggi, a quell’ambiente. Ma non vuol certo dire che non potrà fare cose altrettanto buone, e forse anche di più, con i prossimi lavori.

Ecco, registrare l’ultimo episodio del podcast non deve essere per forza una brutta cosa, anzi. Tutto ha una fine, anche le cose belle e buone conoscono un termine. Il nostro ciclo di romanzi preferito, la serie televisiva che ci ha appassionato di più, il corso con l’insegnante che ci ha fatto amare una materia: quasi tutto, prima o poi, finisce.

Ma come riuscire a capire quando arriva il momento di smettere di curare un podcast? Quali sono i segnali che ci dovrebbero far comprendere che è ora di passare a fare altro? Non è quasi mai semplice riuscire a cogliere e ad accettare questi sintomi, soprattutto quando si parla di podcast di lunga durata, che ci hanno dato buone soddisfazioni, e che ci hanno visto investire parecchie energie. Ma è bene ricordarsi che anche il fatto di smettere di registrare un podcast può essere considerato come un nuovo step nel nostro percorso di crescita professionale e personale. Non si tratta di per sé di una sconfitta, né di un passo indietro. Anzi, certe volte è proprio la cosa migliore da fare, e agire diversamente sarebbe al contrario un errore. Sarebbe forse meglio lasciare che il tuo podcast continui indefinitamente nel tempo, perdendo qualità, slancio e interesse? Sicuramente no.

Come succede in certe relazioni, insomma, la parte più difficile è nel raccogliere tutto il coraggio possibile, interpretare bene i segnali oggettivi e prendere una decisione, senza tirarla troppo per le lunghe. Perché sì, in fondo in fondo creare un podcast vuol dire anche coltivare una relazione: con il tema trattato, con il proprio pubblico, con gli esperti che si intervistano nel tempo e via dicendo.

Vediamo, dunque, quali sono i segnali che ci dicono abbastanza chiaramente che è ora di pianificare l’ultimissimo episodio del nostro podcast!

 

– La passione iniziale è solo un ricordo

Qualche rigo prima non ho parlato di relazioni a caso. Anche quando si crea un podcast, infatti, la passione che ci spinge a pianificare, creare e curare ogni singolo episodio ha un ruolo fondamentale. Questa, quasi inevitabilmente, va scemando nel tempo. Può essere rinvigorita grazie all’apprezzamento del pubblico, grazie a qualche guizzo nella pianificazione del calendario editoriale, ma nella maggior parte dei casi – non sempre – segue comunque un piano inclinato che punta verso il basso.

L’obiettivo, da questo punto di vista, è cercare di smettere prima che la passione oltrepassi un certo livello, ovvero quello della noia: quando questa diventa forte quanto la passione, è il momento di smettere. Forse hai ancora dei temi da sviscerare, forse hai ancora qualcosa da dire, ma senza passione probabilmente lo farai male.

 

– Motivazione questa sconosciuta

Attenzione, meglio non confondere passione e motivazione. Possono esserci entrambe, può essercene solo una, o possono svanire entrambe. Non avere più la motivazione necessaria significa non vedere più uno scopo che ci spinge a dedicare ogni settimana alcune ore del proprio tempo in quella precisa attività. Una persona può essere per esempio appassionata di disegno, ma non abbastanza motivata per proseguire ogni settimana con un corso di disegno di livello superiore. Anche qui, quando la motivazione viene meno, meglio troncare, e cercare qualcos’altro con uno scopo ben preciso da raggiungere.

 

– Si desidera qualcos’altro

Non restiamo sempre uguali nel tempo. I nostri obiettivi cambiano, così come i nostri interessi. Forse hai iniziato un podcast dedicato a un certo argomento che, semplicemente, oggi ti affascina un po’ meno. O forse è subentrato un nuovo interesse, un nuovo tema, un nuovo argomento sul quale vuoi investire energie e passione: in questi casi è bene valutare con attenzione se è il caso di lasciare il nuovo progetto per lanciarne uno completamente nuovo.

 

– La frustrazione va crescendo

Raramente con i podcast è possibile guadagnare. Certo, è possibile avere qualche ricavo, ma difficilmente si riuscirà ad avere un’entrata economica costante tale da ripagare ogni sforzo. Certo, ci può essere la passione. E certo, ci può essere anche una strategia di personal branding, che attraverso il podcast dona visibilità al proprio marchio, per avere per esempio più clienti, più progetti (o clienti migliori e progetti più importanti). Può però accadere che dopo un po’ di tempo il ritorno di ogni singolo episodio di podcast non sia sufficiente, in termini di soddisfazione, di gioia, di clienti e via dicendo. Ecco allora che, con lo sparire della soddisfazione, subentra l’insoddisfazione, seguita dalla frustrazione. Lentamente si finisce così per avvicinarsi alla propria attività di podcasting con una rabbia serpeggiante che no, non può che danneggiare la qualità del prodotto finale.

 

– L’argomento è stato sviscerato da ogni punto di vista

Ecco una motivazione decisamente concreta che ci dovrebbe spingere, se presente, a smettere di creare il nostro podcast: hai detto tutto quello che avevi da dire. Ci sono temi che permettono di registrare centinaia e centinaia di puntate, altri che permettono invece di registrarne solamente qualche decina. Arriva però il momento, soprattutto quando si parla di podcast di nicchia, in cui ci si avvicina pericolosamente a raschiare il fondo, e quindi a trattare temi sempre più inconsistenti, più artificiosi e meno interessanti. A quel punto, anziché intestardirsi per trovare qualcosa da dire, è meglio rendersi conto di aver completato la propria missione insieme all’argomento, per convincersi a girare pagina.

 

– La giornata ha solamente 24 ore

Forse il numero dei tuoi clienti è aumentato. Forse hai acquistato casa, e ti ritrovi a dover fare tutta una serie di lavoretti per renderla presentabile. Forse ti sei iscritto in palestra. O forse stai mettendo su famiglia. In tutti questi casi, inevitabilmente, le ore a disposizione non possono che ridursi, fino ad arrivare prossime allo zero. In una situazione come questa, pur avendo ancora qualcosa da dire, pur avendo dalla propria sia passione che motivazione, non si può fare altro che chiudere il capitolo podcast, per dare priorità ad aspetti più importanti della propria vita. Magari, tra qualche tempo, sarà possibile tornare a registrare, con maggiore calma.

 

Ecco, queste sono alcune delle principali motivazioni che potrebbero senz’altro spingerti verso l’ultimo episodio del tuo podcast. Il consiglio è quello di non troncare mai una serie di episodi, su qualsiasi argomento, senza una reale fine. Meglio, molto meglio registrare un episodio apposito, così da scrivere l’ultimo capitolo della tua opera: ringrazia gli ascoltatori, ringrazia chi ti ha aiutato, e sottolinea tutti gli aspetti positivi di quell’esperienza.

Quello ovviamente non deve per forza essere l’ultimo tuo podcast: il prossimo, se ci sarà, ti troverà ancora più preparato e pronto per fornire degli episodi di alta qualità!

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